Ieri il mio ultimo nipote, ancora minorenne, se ne è venuto leggiadro e candido e mi ha detto: «Zio, ma… un mio amico… naviga nel deep web. Mi ha spiegato un po’ di cosa si tratta e mi ha fatto vedere cosa si trova, ma… mi puoi dire qualcosa di più sull’argomento?».
La sua domanda mi ha fatto riflettere e mi ha fatto decidere di scrivere questo articolo perché rispondere a una tale domanda è estremamente difficile, ma anche estremamente importante.
Di certo non è possibile farlo in modo compiuto tramite un misero articolo sul web, ma molte cose devono essere dette… Cose che bisogna necessariamente sapere prima di infilarsi in situazioni dalle quali si potrebbe uscire con le ossa rotte…
Pertanto se siete interessati continuate a leggere, in caso contrario lasciate perdere perché vi annoierete… mortalmente.
COSA È IL DEEP WEB
L’interesse sul Deep Web ha raggiunto il picco nel 2013, quando l’FBI lo ha nominato per spiegare come sia riuscita a rintracciare e circoscrivere uno dei più massicci e intricati mercati del narcotraffico. In tale occasione, un certo Ross Ulbricht, alias Dread Pirate Roberts, è stato accusato di traffico di stupefacenti, pirateria informatica e riciclaggio di denaro.
Così, come tutti noi dall’oggi al domani siamo venuti a conoscenza dello “spread” tra i Bund tedeschi e i Titoli italiani, allo stesso modo nel 2013 tutti hanno sentito nominare il “Deep Web” e l’accezione che gli è stata assegnata è stata marcatamente negativa.
Il Deep Web è una vasta sezione di Internet che non è accessibile tramite i motori di ricerca e che consente di navigare in modo “del tutto anonimo” (non è per niente vero, ma se si è scaltri e preparati a sufficienza…). Si tratta di una parte di Internet a cui si può accedere solo tramite Browser speciali, il più popolare dei quali è TOR, nato da una modifica del Browser Firefox.
Pertanto è sufficiente installare un Browser speciale per entrare nel Deep Web, niente di più.
Ma… rubando le parole a Gerardina Trovato, ti chiedo: «hai mai provato ad uscire di notte in America, in minigonna, da sola, senza la macchina?».
No?
Allora prima, molto prima di entrare nel Deep Web devi leggere tanto, tantissimo, molto più di quanto troverai in questo articolo.
Proseguiamo…
Abbiamo detto che nel 2013 il Deep Web è stato portato alla conoscenza di tutti ed è stato etichettato come qualcosa di “pericoloso ed oscuro”… Un po’ come far conoscere il fuoco ad un piromane presentandoglielo come qualcosa di pericoloso e distruttivo. Cosa c’entra? È noto che la curiosità è una caratteristica innata degli esseri umani. Riflettiamo…
Questo detto, il Deep Web non è stato originariamente progettato per consentire le attività criminali in modo anonimo. TOR è stato creato per proteggere le comunicazioni e sfuggire alla censura che impediva (e ancora impedisce, in alcune parti del mondo) la libertà di parola e di espressione. Ma come tutte le cose, dipende dall’uso che se ne fa…
Quello che di fatto avviene nel Deep Web è, per il 50%, completamente fuori legge, pesantemente fuori legge.
Ad esempio?
Ad esempio nel Deep Web possiamo comprare, senza troppi problemi, droghe di ogni tipo, merci di contrabbando, armi da fuoco (anche militari….!!!) e si può addirittura ingaggiare un killer per ammazzare qualcuno.
No, non è uno scherzo.
Le attività sopra elencate sono certificate da ricerche di Stato e sono all’attenzione di tutti i servizi segreti del mondo i quali, non a caso, sono ben presenti nel Deep Web. Presenti e… vigili.
Il Dark Web e il Deep Web
Esiste una sommaria confusione tra questi due termini. Non sono la stessa cosa. Più precisamente il Dark Web è un sottoinsieme del più vasto Deep Web. Il Dark Web si basa su darknet o reti dove i collegamenti sono realizzati tra peer di fiducia. Esempi di sistemi Dark Web includono TOR, Freenet e “the Invisible Internet Project”.
Bene.
Ora abbiamo un’idea di cosa sia il Deep Web.
Ed è a questo punto che deve per forza nascere spontanea un’altra domanda: per quale diavolo di motivo dovrei avere bisogno del Deep Web?
E questa si che è una bella domanda!
Ma la risposta non è oggettiva e quindi… ognuno avrà la propria…
ENTRARE NEL DEEP WEB
Nonostante sappiamo tutti molto bene che non c’è nessuna reale motivazione per entrare nel Deep Web, sappiamo altrettanto bene che la curiosità è una umanissima caratteristica! Quindi sappiamo bene che alcuni vorranno “toccare con mano” e questo articolo è nato appositamente per costoro.
Se la voglia di metterci nei guai è troppo forte, allora seguiamo con estrema attenzione quello che troveremo scritto qui di seguito…
Prima di fare qualsiasi altra cosa… studiamo, leggiamo, documentiamoci. Altrimenti il Deep Web ci inghiottirà!
Regola numero zero.
Per navigare sul Deep Web NON usiamo il PC che stiamo usando per leggere questo articolo.
O meglio, non usiamo il sistema operativo che usiamo normalmente.
Abbiamo due possibilità:
- installare un sistema operativo in una macchina virtuale
- far partire un altro sistema operativo da pennina USB o DVD.
Il livello di sicurezza dei due metodi è pressoché identico. Scegliamo ciò che ci risulta più facile fare.
A questo punto ci serve un sistema operativo… soprattutto se siamo “pivelli”!
Esiste qualche sistema operativo particolarmente indicato?
Ovviamente si!
È gratuito ed è una distribuzione Linux (ma non mi dire!). Si chiama Linux Tails. Possiamo scaricarne la ISO tramite file torrent.
Non abbiamo idea di come si installa una macchina virtuale o di come si possa far partire un sistema operativo da pennina USB o DVD?
Bene, allora dobbiamo stare assolutamente lontani dal Deep Web. Lontanissimi!
Regola numero uno.
Non installiamo niente, non aggiungiamo plugin al Browser, non scarichiamo la posta mentre siamo sul Deep Web, non eseguiamo ricerche tramite Google, non attiviamo JavaScript. Questa regola dovrebbe farci ben intendere che ci stiamo infilando in un quartiere malfamato di una metropoli.
A proposito di metropoli… Lo sappiamo che il web “normale”, quello che conosciamo noi tutti, detto anche “Clear Web” è composto da circa 2 miliardi di “siti”, mentre il Deep Web è composto approssimativamente da 600 miliardi di “siti”? No, nessun errore nello scrivere, i “rapporti” sono proprio di 1 a 300.
Regola numero due.
Non dovrei dirle certe cose, ma è meglio farlo, non ci sogniamo nemmeno minimamente di utilizzare carte di credito di nessun tipo né alcun dato nostro personale in questo luogo. Per nessun motivo. Mai. Tra l’altro sul Deep Web non si possono usare i soldi che conosciamo noi, gli acquisti avvengono tramite “Bitcoin”, una roba che solo a scriverla vengo posto all’attenzione della Polizia Postale… (e anche questo non è uno scherzo).
Regola numero tre.
Navigare sul Deep Web è pericoloso. all’inizio non cerchiamo nulla oltre quanto qui esposto.
Andiamo su thehiddenwiki.org (è accessibile anche qui, sul Clear Web) e selezioniamo uno dei motori di ricerca lì indicati, ossia DuckDyuckGo oppure TORCH. Prima di farci del male usiamo evitiamo di utilizzare altro. Da lì abbiamo accesso al Deep Web e da lì iniziamo.
Regola numero quattro.
Teniamo ben presente che tutto quello che faremo in questi luoghi, se un giorno dovessimo diventare un politico importante o una persona molto ricca… verrà inesorabilmente fuori (altro che navigare in totale anonimato!).
Buon Deep Web a tutti.
Però perdonami, se il clear web esiste diciamo dal 2001-2004, quando la diffusione delle ADSL ha iniziato a prendere piede, è basato su centinaia di provider e su centinaia di milioni o miliardi di utenti, il deep web sorto probabilmente dopo il 2010, divenendo noto solo negli ultimi 3-4 anni come fa ad avere 300 volte i siti del clear web?
Però perdonami, se prima di usare il tuo tempo per scrivere lo usassi per cercare… 😉
http://money.cnn.com/2014/03/10/technology/deep-web/
http://www.whoishostingthis.com/blog/2013/12/17/tor-deep-web/
ecc, ecc, ecc…
Si certo, l’università conferma che il deep web è molto diffuso…hanno anche un motore di ricerca che scandaglia il deep web. E pensa che il web normale scandagliato da Google è così diffuso che ci vogliono giorni e giorni per passarlo tutto, ed algoritmi spider fra i più efficienti mai inventati, poichè basati sul link individuati dagli stessi internauti. E’ talmente grande il database di Google che hanno dovuto adottare persino accorgimenti per sincronizzare i crawler fra i diversi fusi orari dei vari server di Google nel mondo. Invece l’università che ha studiato il deep web col suo semplice motore di ricerca, e non è di certo una società miliardaria da 478 miliardi di dollari ha scandagliato il deep web che è centinaia di volte maggiore del web classico. Mah…ho qualche dubbio che la stima sia errata o che vi sia qualche inghippo come scambiare per sito una semplice pagina, mentre magari nel web ogni sito ha centinaia di pagine.